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lxx | introduzione |
appartengono, trascritti saltuariamente, ma nell’ordine che quivi hanno. (95a-95c):
Tutti li mie[ipensie]ri parlan damore |
appresso altre rime varie, e poi (95d)
Chollaltre donne mia vista ghabbate;
ancora rime varie, e quindi (96b)
Qualunque volte lasso mirimenbra; |
e dopo un son. che comincia Quando duocchi chiari albel sereno, seguono (cc. 96c-97b) ordinatamente molte altre rime della Vita Nuova:
O voi che perlavia damor passate |
e dopo un’altra breve interruzione anche i sonetti (97c-d)
Chaualchando laltrieri pervn chamino |
e infine, dopo il son. ‘Io vidi al campo un padiglion tirante’, il sonetto (97d)
Gientil pensiero che parla di voi.
Contengono le cosiddette ‘rime scelte’, oltre questi cinque codici, già descritti:
Bibl. Nazionale di Firenze, Conv. B, 2, 1267, cc. 156a-164a
Bibl. Universitaria e Territoriale di Strasburgo, c. 29a, 29b, 33b, 34b-35b
Bibl. Bodleiana d’Oxford, Canonici Ital. 114, cc. 35a-41b
Magliabechiano VII, 722, cc. 1a-9b
Laurenziano Strozziano 170, cc. 1a-11a