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lxii | introduzione |
41. | Casanatense d, V, 5 |
Cartaceo, del sec. xvi, di cc. 142. Fu riprodotto letteralmente da M. Pelaez in Rime antiche italiane secondo la lezione del codice Vaticano 3214 e del Casanatense d. V. 5, Bologna 1895, nella ‛Collezione di opere inedite e rare per cura della. R. Commissione pe’ testi di lingua’. Nella sezione dantesca del codice (6a-64b) si hanno in principio, frammiste alle solite quindici canzoni, al discordo Ai fals ris e alla canzone, che appartiene veramente a Sennuccio del Bene, Poscia ch’io ho perduto ogni speranza, le tre canzoni e altre rime della Vita Nuova (in quest’ordine: Donne che avete — Voi che intendendo — Così nel mio parlar — Amor che ne la mente — Amor che movi — Io sento sì d’amor — Al poco giorno — Amor tu vedi — Io son venuto — E’ m’incresce — Le dolci rime — Poscia ch’amor — La dispietata — Tre donne — Doglia mi reca — Amor da che conven — Ai fals ris — Poscia ch’io ho perduto — Donna pietosa — O voi che per la via — Morte villana — Ballata i’ voi — Gli occhi dolenti — Venite a intender — Quantunque volte). Appresso, colla dichiarazione Seguitano 11 sonetti de la Vita Nova si hanno ordinatamente tutte le altre rime di essa opera, cioè (essendo ripetuto il son. Venite a intender e trascritta come sonetto XVI anche la stanza Sì lungiamente) non undici, ma ventiquattro poesie, col doppio principio pel son. Era venuta, e con in fine l’explicit: Fine de’ sonetti de la Vita nova.
42. | Bibl. Nazionale di Firenze, II, ii, 40 già Magl. VII, 1010 |
Cartaceo, del sec. xv, di cc. 228 num. Contiene rime di autori vari dei secoli xiii-xv (cfr. Bartoli, I Mss. italiani della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, I, 345 ss.), fra le quali, a cc. 4c-8a, ordinatamente tutte le poesie della Vita Nuova, a cui seguono (8b-15b) le solite quindici canzoni, la ballata Io mi son pargoletta e il discordo Ai fals ris.
43. | Bibl. Nazionale di Firenze, Magliabechiano VII, 1076 |
Membranaceo, del sec. xv, di cc. 72. Appartenne alla Libreria Strozziana ove ebbe fra i Mss. in 4° il n. 146. Contiene rime di Dante e d’altri autori in quest’ordine:
1a Incominciano lisonecti et cançoni della uita nuoua didante alighieri poeta fiorentino.
12b Qui finiscono isonecti elle cançone della uita nuoua di Dante et incominciano lecançoni che lui fe dapoi. Seguono infatti le solito quindici canzoni, Ay faus ris e Io mi non pargoletta, in fine della quale si legge:
36a Expliciunt cantilene dantis.