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lx | introduzione |
Tale Ms. era già scomparso dalia Biblioteca nel 1810, quando per ordine del governo francese fu fatto un riscontro dei codici di essa (cfr. nell’Archivio della Vallicelliana lo Stato della Biblioteca nel 1838, c. 49b e 50a). Ma le indicazioni date dal Ciampi e la descrizione dell’Inventario del 1749 bastano per identificare il codice con quello posseduto oggi dalla Libreria dell’Università Cornell d’Ithaca in America (n. 38).
40. | Frammento del § VIII |
I due sonetti del § VIII, con un breve frammento, assai alterato, della loro ‛ragione’, ad uso di didascalia, ci rimangono in cinque codici di rime varie. Il tenore della didascalia è tale:
Una donna giovane o di gentile aspetto, la quale fu assai graziosa in questa città, lo cui corpo io vidi giacere sanza l’anima in mezzo di molte donne, le quali piangeano assai pietosamente. Allora ricordandomi che l’avea veduta in buona prosperitade propuosi di dire queste parole, e fecine questi ij sonetti.
Questo frammento, coi due sonetti Piangete amanti e Morte villana, si trova in cinque manoscritti:
1. A c. 61 del Laurenziano XL, 49: cartaceo, del sec. xv, di cc. 148, descritto dal Bandini, Cat. cod. lat., V, 62-67.
2. A c. 47b del Riccardiano 1093: pur cartaceo, del sec. xv, di cc. 56, descritto dal Morpurgo, Catal. cit., I, 93.
3. A c. 147b del Riccardiano 1094: pur cartaceo, del sec. xv, di cc. 154, descritto dal Morpurgo, ivi, I, 96.
4. A c. 23b del Panciatichiano 24: cartaceo, del sec. xv, di cc. 110, descritto nel Catalogo de I Codici Panciatichiani, I, 32.
5. A c. 26b del codice It. 557 della Biblioteca Nazionale di Parigi: cartaceo, del sec. xv, di cc. 107, descritto dal Mazzatinti, Mss. ital. delle Biblioteche di Francia, I, 109-110, II, 166-171.
Questi cinque Mss., come ognuno potrà vedere dai cataloghi ove son descritti, qui sopra citati, contengono una medesima miscellanea di prose e rime, con poche varietà dovute evidentemente all’arbitrio dei singoli copisti. Anche certi minimi particolari si riscontrano identici in tutti: ad es., l’omissione dei due ultimi versi del son. Negli occhi porta la mia donna amore; il qual sonetto tien dietro, nei cinque manoscritti, ai due sonetti suindicati; onde anch’esso probabilmente deriva da un testo della Vita Nuova. Avvertirò, tacendone il Catalogo, che il Ms. Panciatichiano è mal rilegato, onde la disposizione di certi componimenti par diversa che negli altri quattro Mss., e realmente non è. Difatti a c. 17b si trova il richiamo E none, cioè al son. E’ non è legno, che ora sta a c. 1a. Onde le cc. 7-17 dovrebbero precedere le cc. 1-6; e fra la c. 1 e la c. 2 deve mancare una carta, che conteneva Ballata i’ voi e il principio di Donne che avete.