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xlii introduzione
27. Veduto han gli occhi mei si bella cosa
28. Bene è forte cosa il dolce sguardo
29. Vna donna sen passa per la mente
30. Auenga che crudel lanza intrauersi
31. Ogni allegro pensier che alberga meco
[Ballata]
32. Madonna la pietade
[Sonetto]
33. Madonna, la beltà vostra infollio
Canzoni di Guido Guinicelli Bolognese (cc. 82b-84b)
Madonna il fino amor chio vi porto
Al cor gentil repara sempre amore.
Canzon di Guitton darezzo (cc. 84b-88b)
So da voi donna agente
Ahi dio che dolorosa

Canzoni di Giovanni Boccaccio (cc. 89a-96b), delle quali non importa qui dare l’indicazione precisa, come anche di altre rime varie, principalmente di Cino, aggiunte dalla stessa mano a cc. 97a-114b.

La Vita Nuova è priva delle divisioni.

27. Trivulziano 1058 (T)

Codice cartaceo della prima metà del sec. xv (1425), di cc. num. 105, legato in pergamena. È composto di quattro parti nettamente distinte fra loro; la prima, compresa nei primi due quaderni (cc. 1-28), contiene la Vita Nuova (cc. 1-23a) e alcune canzoni e ballate di Dante (in fine è aggiunto di mano del sec. xvi un rispetto); la seconda (terzo quaderno, cc. 29-40) è formata da alcuni capitoli di M. Antonio da Ferrara e di un serventese anonimo; la terza (in tre quaderni, cc. 41-73) ci presenta una raccolta di sonetti di vari autori, molti dei quali trascelti nel canzoniere del Petrarca; la quarta (in due quaderni, cc. 74-105) è una raccolta pur di canzoni e di ballate di Dante, di Cino, del Petrarca e d’altri rimatori del loro tempo, ed è tanto simile alla prima, che se non fosse che in fine a quella riman bianca l’ultima carta, e questa comincia su nuovo quaderno e con una grande iniziale quale è adoprata per il principio delle altre parti, si direbbe che la prima e la quarta formassero originariamente una sola sezione di rime, nel cui mezzo si siano introdotte, la seconda e la terza parte. Somigliano la prima e la quarta anche in questo che hanno le poesie scritte a mo’ di prosa, laddove nelle altre due sono disposte a colonna. Probabilmente il trascrittore, che fu anch’esso rimatore (Niccolò Benzoni da Crema, come appare dall’explicit a c. 103, dall’arme