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300 VITA N1TOVA XL 6-9 copo o riede. E però è da sapere cbe in tre modi si cliia- 7 mano propriamente lo genti che vanno al servigio de l’Altis- simo: chiamanti palmieri in quanto vanno oltremare, là onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto 5 vanno a la casa di Galizia, però che la sepulturadi sa’Jacopo fne più lontana de la sua patria che d’alcuno altro apostolo ; cbiamansi romei in quanto vanno a Roma, là ove questi cu’ io chiamo peregrini andavano.

Questo sonetto non divido, però che assai lo manifesta la 8 io sua ragione.

Deh peregrini che pensosi andato, forse di cosa che non v’ è preseirte, 9 11. Incertezza è fra gli editori quanto all’ interpunzione della fronte di questo sonetto, e appare anche maggiore di quello eh’è in realtà per avere il Torri, nel riferire (append., n" XXIIT, pag.

133) la nota degli Edd. Mil., attribuito al primo piede ciò ch’ossi dicono a proposito del socondo.

Avendo il Biscioni posto un punto interrogativo in tino tanto del primo come del secondo piede, parve agli Edd. Mil. che di questa seconda quartina non fosse interrogativo il concetto, o per meglio dire, che non costituisse essa una nuova interrogazione. «Noi...

crediamo » - scrivevano - « che vi si dia la ragione del perchè quei peregrini dimostrino alla vista di venire da gente assai lontana; cioè, perchè, passando in mezzo alla città dolente, non piangono, come persone che non intendessero la sua gravitate, e vale a dire la sua disgrazia : e quindi mettiamo punto fermo assoluto ».

E continuavano osservando: «nel dubbio eli’essi peregrini vengano da parte lontana, dove non abbiano udito parlare di Beatrice, come potrebbe il poeta riprenderli (il che ei farebbe, proseguendo l’interrogazione per questi altri quattro versi) perchè non pian* gano al pari di chi nulla sapesse della morte di cotesta donnat» (II Torri non intese quel «proseguendo l’interrogazione » nel senso iu cui va iuteso, di 1 continuare a interrogare, far seguire alla prima una seconda interrogazione ’ : e la sua obbiezione fu fuor di proposito). Contro l’interpunzione del Biscioni anche il Todeschini osservava: «Se finiamo il periodo col primo quadernario, e sia pure con un punto interrogativo, rimane cosa certa, siccome supposta e uon contraddetta che i pellegrini vengono da un paese»

assai lontano. E (piando ciò sia ritenuto, con che buon giudizio seguirebbe poi l’autore, maravigliandosi che que’ pellegrini non piangano passando per Firenze, siccome ignari della disgrazia avvenuta in quella città? Si consideri bene: arrestato una volta il pensiero sulla supposizione del