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VITA NUOVA XXXIX 6-6 97 tirio che altri riceva. Onde appare che de la loro vanitade 5 luoro degnamente guiderdonati; sì che d’allora innanzi non potere mirare persona che li guardasse sì, che loro potesse retrarre a simile intendimento. Onde io volendo che cotale de* 0 5 siderio malvagio e vana tentazione paresse distratto, Hi che alcuno dubbio non potessero iuducere le rimate paiole ch’io avea dette dinanzi, propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io comprendesse la sentenzia di questa ragione. E dissi allora: Lasso! per forza di molti sospiri; e dissi « bisso » in quanto mi io vergognava di ciò, che li miei 5. VANA TENTAZIONE. K reca intenzione (donde passò nelle edizioni Cas., Beck, Pass.5 e Mei.), e il senno sarebbe buono, special- mente se si prenda intensione nel senso d1 intendimento amoroso (Chiaro Davanzati, * Donna ciascun fa canto’, Vat. 3793, n° 203, st. 3m: misi mia intenzione in voi; © cfr. Iacopo della Lana ad Inf.

XXIV 121 : andare a mattinare a certe sue intendenze). Ma contro K sta b e P, « lo stesso Ani. Ben ò vero che anche W legge intenzione, ina in margine porta al' tentazionei, e siccome C ha quest’ultima lezione, sarà uno dei casi in cui il trascrittore di W ha relegato nei margini la lezione del suo principale esemplare, proveniente da {J. Intenzione ha pure A, ma che tale lezione non risalga molto in su è provato dall’accordo del suo affine p colla maggior parte dei testi nella variante che noi abbiamo preferita. Non si può credere che se il testo originale avesse avuto intenzione, venisse in tanti Mss. ad essere imitato in teniasione,ehe quantunque nel contesto stia l>ene, a prima vista sembra meno a proposito che l’altra lezione. - paresse distkut- occhi aveano così vaneggiato.

to. Semi., Bisc., Edd. MJ1. hanno paresse distrutta, che è lezione di bj Pes., Torri, Frat., Giul., Witte preferirono paressero distrutti, cho ò lezione di pj paresse distrutto introdusse il Rajua (da S) in D’Ano.1, e così, olfre D’Anc.% lessero poi, seguendo i codici da loro riprodotti, Cas., Pass, e Melodia. Al Beck paresse e distrutto parvero sospetti, e non osando accogliere la lezione di p. ammise come legittimo il paresse. ma mutò e (davanti a vaila) in o, e distrutto in distrutta.

Così nell’edizione; invece nell’appendice alla traduzione tedesca volle ristabilito nel testo e vana, pm* mantenendo distrutta. Poteva senza scrupolo ristabilire auche distrutto, che ò di k s e dei più antichi e autorevoli testi di x (M W C), chè gli esempi di costruzioni simili abbondano nelle antiche scritture. Eccone due ben calzanti dallo Statuto di Calimala (Emiliani-Giudici, Storia dei Comuni ital., Ili 215) : sia punito per ogni canna e passetto che <jli fosse trovata in più, benché sia diritta e leale, in diece lib. di fiorini piccioli; (352) V Opera e l'oratorio di santo Giovanni si conservi meglio onorata, bella, libera ed esenta.