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94 VITA NUOVA XXXVII 8 - XXXVIII 3 Voi non dovreste mai, Re non per morte, la vostra donna, cli’ò morta, obliare».

Così dice *1 meo core, e poi sospira.

Recòmi la vista di questa donna in sì nuova condizione, 1 XXXV]Il 5 che molte volte no pensava sì come di persona che troppo mi piacesse; e pensava di lei così: «Questa è una donna gentile, bella, giovane e savia, e apparita forse per volontade d’Amore, acciò che la mia vita si riposi». E molte volte pensava più amorosamente, tanto che lo cuore consentiva in lui, cioè nel io suo ragionare. E quando io avea consentito ciò, e io mi ri- 2 pensava sì come da la ragione mosso, e dicea fra me medesimo: « Deo, che penserò è questo, che in così vile modo vuole consolare me e non mi lascia quasi altro pensare!». Poi si ri- 3 levava un altro penserò, e dicea a me: «Or tu se’stato in 15 tanta tribulazione, perchè non vuoli tu ritrarre te da tanta 4. k s Ricontai; b Ricoverai adunque. 12. b 0 (mono C, oho leggo dio) de.

dùcami. 15. b (c anebo p) non uuoi tu ritratti ; k non ti uuoli tu ritrarre.

14. a 4. Recò mi la vista. Così x; ma l’accordo di due autorevoli rappresentanti delle due diverso tradizioni manoscritte in ricontaif e il ricouerai di b (che può essere o un fra n tendi mento materiale di ricontai, scritto in modo da esser preso per ricourai, o anche una correzione escogitata dal Boccaccio, dello stesso ricontai, che non dii senso), ci portano a credere che il capostipite dei codici rimastici non leggesse diversamente da k e s, e che l’autografo avesse qualche cosa di più simile a ricontai che non sia recomi. Se l’originale avesse avuto una lezione così chiara e sodisfacente come recòmi ò verisimile che copisti di diverse tradizioni dovessero giungere a una lezione tanto diversa e che non dà senso ? Si può pensare che la forma originaria della lezione fosse rincontrai, da cui si può venire a ricontai per facile omissione di segni d’abbreviazione. Ma nò la congettura ò tanto sicura, nò il senso del passo viene ad essere rosi sodisfacente (‘ rincontrar la vista d’ una donna 7 verrebbe a dire * rincontrare la sembianza, l’aspetto di essa ’), da esserci permesso di metter quella lezione nel tosto. Nell’incertezza preferisco mantenere la lezione tradizionale delle stampe, a cominciare da Pes. e Frat.

10. suo. La lezione mio apparsa prima nell’ediz. Pesar., e accettata da Frat. e Giul., non ha fondamento nei Mss., poiché anche P legge regolarmente suo. Nota giustamente il Casini : « dicendo in lui Dante ebbe in mente il pensiero, facoltà intellettiva, come se avesse scritto : e il mio pensiero diceva di lei così ; mentre in realtà aveva scritto: e pensava di lei ».