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VITA NUOVA XXXVI 1-0 91 A venne poi olio là ovunque questa donna mi vedea, sì si 1 XXXVI tacca d’una vista pietosa e d’un colore palido quasi come d’amore; onde molte Hate mi ricordava de la mia nobilissima donna, che di simile colore si mostrava tuttavia. E certo molte 2 5 volte non potendo lacrimare nè disfogare la mia trestizia, io andava per vedere questa pietosa donna, la quale parea cbe tirasse le lagrime fuori de li miei occhi per la sua vista. E 3 però mi venne volontade di dire anche parole, parlando a lei, e dissi questo sonetto, lo quale comincia: Color d'amore; ed io ò piano sanza dividerlo, j>er la sua precedente ragione.

Oolor d’amore e di pietà sembianti 4 non preser mai così mirabilmente viso di donna, por veder sovente occhi gentili o dolorosi pianti, come lo vostro, qualora davanti vedetevi la mia labbia dolente; sì die per voi mi ven cosa a la mente, ch’io temo forte no lo cor si schianti.

Eo non posso tener li occhi distrutti 5 che non reguardin voi spesse fiate, per desiderio di pianger eh’elli hanno: e voi crescete sì lor volontate, che de la voglia si consuman tutti; ma lagrimar dinanzi a voi non sanno.

14. X b w A e dolorosi. 20. 0 molU flaU. 22. b S (V 0 sono mancanti) w A cr« - secU; k M Barb p Wm ertteeste. 23. K T Barb p consumar, ma cfr. p. cclxxx.

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22. crescete. Può stare tanto cresceste quanto crescete. Se il poeta ha in pensiero di dire che, mentre egli piangeva Beatrice morta, la pietà della donna gentile valse sin da principio ad accrescere il desiderio di piangere (cfr. $ XXXV), sta la prima forma; se invece vuol significare che la vista della donna piotosa, ogni volta che si ripete, accresce quel medesimo desiderio, occorre crescete. E con tutte due sta, e solo, il consuman del verso seguente, perchè se anche il poeta vuol dire che la voglia di piangere si fece più forte per la vista della donna pietosa, s’intende però che essa voglia continua ancora, e quindi gli occhi si consuman sempre.

Preferisco tuttavia crescete, perchè meglio espressa è così la ragione del cercare, che il poeta fa, la vista della donna gentile, e più