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24 82 VITA NUOVA XXXI 13-14 10 Dannomi angoscia li sospiri forte, quando ’l penserò ne la mente grave • mi reca quella che m’ ha ’l cor diviso: * e spesse fiate pensando a la morte, venemene un disio tanto soave, che mi tramuta lo color nel viso.

E quando ’l maginar mi ven bon fiso, giugnemi tanta pena d’ogne parte, ch’io ini riscuoto per dolor eli’i’sento; e sì tatto divento, che da le genti vergogna mi parte.

Poscia piangendo, sol nel mio lamento chiamo Beatrice, e dico: «Or se’tu morta!*; e mentre ch’io la chiamo, me conforta.

13 14 6. LO COLOR NEL viso. KeM hanno lo core nel viso, c la lezione è stota accettata dal Casini, dal Pass.*, dal Beck (non dal Wulff) e dal Melodia: quest’ultimo però nella traduzione tedesca è tornato alla lezione tradizionale. Ma gli altri Mas. e anche T leggono colore (manca la canzone in Mgl. VII 722, in Stroz. 170 e in Barb), e troppo ovvio è lo scambio fra care e colore perchè debba dar da pen- sare che in legger core si tao vi no d’accordo manoscritti di due famiglie distinte come K e M. Anche pel senso è preferibile colore.

Dire che il core si tramuta nel viso per far intendere che il desiderio è tale da non poter rimanere ascoso, non è espressione naturale, nè felicemente poetica. Ma che la soavità del desiderio si manifesti nell’impallidire del volto è fenomeno vero che il poeta ha ritratto anche altrove : allor sente la frale a ni ma mia \ tanta dolcezza, che ’l ritto ne smore (XXVII 4). E anche in XXIII 27 adduce, come prova del desiderio che ha della morte, il suo pallore : Vedi che si desideroso vegno | d’esser de’tuoi, eh’io ti somiglio in fede.

7. Alcuni editori sopprimono in E quando 7 maginar la copula per evitare l’aferesi nel verbo ; ma in Dante si ha pure, Inf. XXXI 24: Awien che poi nel maginar abborri; in Guido Cavalcanti, ‘ Io prego voi ’ (Chig. L, Vili, 305, e Vat. 3214), v. 24: che ’l maginar vi si possa finire ; e fra le rime varie di Barb, p. 4 1 Mentre che la mia vita’, v. 11 : Nel maginar de noi se retrouaua. La copula è di tutti i Mss., maginar è conservato in M S 0 P. - VEN BEN FISO.

La lezione tien ben fiso, che anche il Casini preferisce a quella datagli dal suo codice, non ha alcun fondamento nei Mss. : fu introdotta arbitrariamente dagli Edd.

Pesar. Il Todeschini dice che «coll'aggettivo fiso sta meglio il tiene, che il viene». No, se qui fiso indica la forza e l’intensità dell’im- maginare : cfr. Sacchetti, Nov.,