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74 VITA NUOVA XXVI 9 - XXVII 2 narra di lei come la sua vertude adoperava ne l’altre, sì come appare ne la «ua divisione. • 1 % Vede perfettamente onne salute 10 chi la mia donna tra le donne vede; 5 quelle cbe vanno con lei son tenute di bella grazia a Dio render merzede.

E sua bieltate è (li tanta vertute, 11 che nulla invidia a l’altre ne procede, anzi le face andar seco vestuto io di gentilezza d’amore e di fede.

La vista sua fa onne cosa umile, 12 e non fa sola sò parer piacente, ma ciascuna per lei riceve onore.

Ed è ne li atti suoi tanto gentile, 13 15 che nessun la si può recare a mente, clic non sospiri in dolcezza d’amore.

Questo sonetto ba tre parti: ne la prima dico tra che gente 14 questa donna più mirabile parea; no la seconda dico sì come era graziosa la sua compagnia; ne la terza dico di quelle cose 20 che vertuosamente operava in altrui. La seconda parte comincia quivi: quelle che vanno; la terza quivi: E sua bieltate.

Questa ultima parto si divide in tre: ne la prima dico quello 15 che operava ne le donne, ciò ò per loro medesime; ne la seconda dico quello che operava in loro per altrui ; ne la terza 25 dico come non solamente ne le donne, ma in tutte le persone, e non solamente no la sua presenzia, ma ricordandosi di lei, mirabilemente ojierava. La seconda comincia quivi: La vista sua; la terza quivi: Ed è ne li atti.

Appresso ciò, cominciai a pensare uno giorno sopra quello 1 XX 30 che detto avea de la mia donna, cioè in questi duo sonetti precedenti; e veggendo nel mio penserò che io non avea detto di quello che al presente tempo adoperava in me, pareami dc- fettivamente avere parlato. E però propuosi di dire parole, no 2 lo quali io dicesse come me parea essere disposto a la sua 10. K T (ma non A nò b) e damore, o eo»ì V O (ma non S nò x).