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VITA NUOVA XXIII 13-1* 59 rotta dal singulto del piangere, che queste donne non ini poterò intendere, secondo il mio parere; e avegna ehe io vergognasse molto, tuttavia per alcuno amonimento d’Amore mi rivolsi a loro. E quando mi videro, cominciaro a dire: « Questi 14 5 pare morto », e a dire tra loro: « Proccuriamo di confortarlo »; onde molte parole mi diceano' da confortarmi, e talora mi domandavano di che io avesse avuto paura. Onde io essendo al- lo quanto riconfortato, e conosciuto lo fallace imaginare, rispuosi a loro: «Io vi diroe quello cli’i’hoe avuto». Allora, comin- 10 ciandomi dal principio inftiio a la fine, dissi loro quello cho veduto avea, tacendo lo nome di questa gentilissima. Onde 10 poi sanato di questa infermitade, propuosi di dire parole di questo che ni’era adivenuto, però che mi parea clic fosse amorosa cosa da udire; e però ne dissi questa canzone: Donna 15 pietosa e di novella etate1 ordinata sì come manifesta la infrascritta divisione.

Donna pietosa e di novella età te, 17 adorna assai «li gentilezze umane, che era là V io chiamava spesso Morte, 20 veggendo li occhi miei pien di pietà te, e ascoltando lo parole vane, si mosse con paura a pianger forte; e altre donne, che si fuoro accorte 1# di me per quella che meco piangia, 25 fecer lei partir via, ed appressarsi per farmi sentire.

Qual dicea: «Non dormire», 1. p, o almeno 1 piti un tirili codici del gruppo, del singulto. 2. p ometto tteeondo il mio parere; 1) (ed Anche Pm Co Mgl) ha ttcondo chio credo. 2. k chio miuergopnasti molto; b che io misutgliaeti miuergognatsi molto, ma mi*utglia*xi par eapunto durante la copia (e nonostante, oaaendo stato mantenuto in b*. e quindi in b", anche in P b! lia, per aggiunta marginale, mi migliasti e uergognaisi molto, in Co chio mi migliasse mollo, in Mgl ch'io no uigliaue molto). 7. M O V To attuta. 0. o cominciai.... fine ? diesi. 14. dadire e dati dire: solo k. 20. k e appresimarsi.

11/ anima mia che sì va peregri- k trascorse a scrivere da dire in ua’ (Ibid., n° 170), v. 7, entro n luogo di da udire, ma accortosi quell or. subito dell’errore, trascrisse ac- 14. da udire. Forse anche qui canto hi vera lezione, nè stette a