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VITA NUOVA XIX 13-14 47 10 Canzone, io so che tu girai parlando a donne assai/ quand’io t’avrò avanzata.

Or t’amonisco, perdi’io t’ho allevata per figliuola d’Amor giovane e piana, che là ove giugni tu dichi pregando: « Insegnatemi gir, eli’ io son mandata a quella (li cui laude so’adornata *.

E se non vuoli andar sì come vana, non restare ove sia gente villana; ingegnati, se puoi, d’esser palese solo con donne o con omo cortese, che ti merranno là per via tostami: 13 14 11. k oehonuom cortese, bo co»» htiom cortese. Con (? h'accorda anche Vat. 3793: ocho• nomo chortese.

ze, 1846, p. 161-6) giudicarono er- rata questa lezione, perchè il poeta nella divisione (XIX 20) dice aver qui parlato della bocca : « Questa secoliùa parte [XIX 12] si «livide in due; che ne 1’una dico degli ocelli, li quali sono principio d’amore; ne la seconda de la bocca, la quale ò fine d’amore». E proposero di corregger viso in riso; la qual correzione fu accolta dagli editori posteriori, eccetto Casini, Passerini, Beck, Wulff e Melodia (il Beck pero fu presto pentito della sua scelta, e nella traduzione tedesca della Vita Nuora tornò i» proporre riso ; e proclive all* emendazione si mostra pure, nello note, il Melodia). I Mss.

sia ilei la Vita Nuova sia delle rime varie sono concordi in legger rho; uè ci è ragione di scostarsi dalla loro testimonianza, ben potendo il poeta aver voluto vedere in là 've non potè aleuti mirarla /iso la determinazione di mia parte del riso, cioè della bocca. Forse originariamente il poeta, dicendo che Amore si vedeva pinto nel viso della sua donna, pensò al volto seuzaalcuna limitazione(cfr. Dante. 4 Poi eh’ io non trovo v. 9: Donna non c'è chc Amor lo venga al volto; - Cino da Pistoia ,4 Guardando voi’, v. 10: L'Amor eh’ ò figurato in vostra cera) ; e solo più lardi, scrivendo la prosa, volle farne una precisa allusione alla bocca ; a cho il testo si prestava tiene, Nè fa diflicoltii quel mirarla fiso, che il Casini crede potersi applicare unicamente agli occhi : grande è pur la virtù della bocca in Beatrice, e cui nullità fa tramar Io cor», al ohe, bastando U vìho, tntto wnore.

8. E se non vuoi.1 ecc. Alenili editori pongonc» la virgola dopo andar. Io preferisco porla dopo rana, e intendere : se non vuoi andare a guisa di una vanerella, che ha tempo da perdere, ma fai proposito <1* arrivare al più presto dove sei mandata, non ti fermare a chieder la strada a gente villana; fatti viva solo con donne o