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38 VITA NUOVA XV 6 Peccato face olii allora mi vide, se l’alma sbigottita non conforta, * sol dimostrando che di me li doglia, per la pietà, clie?l vostro gabbo ancide, la qual si cria ne la vista morta de li occhi, c’hanno «li lor pianto voglia.

5. a M C Lanr. XL 44 A lo guai.

repa labilmente quella del Giuliani: la memoria è il luogo dove sorge il ricordo delle passate passioni e dove esso ricordo, appena formato, viene il istrutto dal desiderio di riveder Beatrice: (il desiderio di vederla) di ut ria fife ne la mia memoria ciò cìw contro lui [in essa memoria] si potesse levare. Si lia qui una di quelle costruzioni in cui ini mcinbretto di frase si riferisce così a quanto precede come a (pianto segue, e va quasi ripetuto. Se il tenniue ne la mente si suppone congiunto coll’un verbo, si sottintende coir altro, e viceversa: nella prosa l’autore Io ha congiunto con distruggere, perchè quello è il verbo che adopera prima; il contrario deve aver fatto nella poesia, dove prima è adoperato il verbo ni*incontra. Chè.pur inteso nel modo che piace al Carducci e al Giuliani, quel ciò cito m’incontra così isolato nel principio del sonetto st uona , e troppo forte è l’ellissi di pensiero che suppone il Casini (« ciò che si leva in me contro il desiderio di veder Beatrice »). Ben è vero che il Casini stesso trova « la stessa ellissi nella frase medesima » anche nel son. di Cino : Se voi udiste la voco dolente de' miei sospiri quand'eccoti di faore, non gabbereste la vista e ’l colore di’ 1* cangio allora eh’ i' vi non presente ; anzi, se voi m’odiaste mortalmente, passerebbe pietà nel vostro core, o sovorrobbe a voi del mio doloro, veggiendone ragion voi solamente ; però oho vegnon dal diHtruito looo, doè dal core meo cbe piange Ihhso, tanto si sente avor di vita poco: l'anima dice a lui: «ora ti lasso», per cbe m*incontra ciò che riso © gioco vi fa menar, quand'avanti vi passo.

Ma, se, non m’inganno, in questo sonetto m* incontra è usato nel senso di * m’accade, m’awiene’.

Non gabba la donna la vista e il colore che il poeta cangia quando le è presente? E pensare, dice il poeta, che di ciò è cagione lei!

Colla sua presenza mi fa tramortire, onde in’avviene quello sfi- gnraiuento che la fa ridere. - In conclusione,qualunque sia la spiegazione che voglia darsi del in’ incontra, a me pare che ne la mente vada congiunto con quel verbo, piuttosto che con more, e che se una virgola deve esser posta a chiarire ogni possibile dubbio, il suo posto sia dopo mente.

5. Accetto la qual, nonostante la prevalenza che ha lo quale nei codici, perchè l’espressione « per la pietà.... la qual si cria ne la vista morta de li occhi » corrisponde esattamente a quella della divisione (XV 8) « per la pietosa vista che ne li ocelli mi giugno », e perchè, se si leggesse lo quale, non verrebbe a dirsi «ne Pultima [parte del sonetto] ....perchè altri doverebbe avere pietà », co-