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xxxiv introduzione


La Vita Nuova ha in principio la nota giustificativa del Boccaccio Marauiglierannosi molti per quello ecc., come nel Laur. XC sup. 136 e nel Chig. L, V, 176, e le divisioni nei margini, trascritte (come appare dal diverso colore dell’inchiostro, che è lo stesso di alcuni supplementi fatti al testo della Vita Nuova, ad es. a c. 45a) dopo terminata la copia di tutti i paragrafi di essa, e fors’anche delle altre rime, ma dalla stessa mano. Ha iniziali colorate a principio dei capoversi, i quali sono però in questo codice assai più rari che in altri, e basti notare che manca ogni segno di distinzione in principio dei §§ II, III, V, VI, VII, XI, XII, XVIII e XIX.

Nel testo della Vita Nuova si nota qualche rara correzione di seconda mano.

17. Bibl. Nazionale di Firenze, Palatino 204 (Pal)

Per questo codice, cart., del principio del sec. xvi, di cc. num. 313, che è copia, com’è noto, della famosa raccolta aragonese di rime antiche, si può vedere la descrizione di L. Gentile nel suo catalogo dei Mss. Palatini, I, 219 ss. A noi basti avvertire che fra la lettera a Federico di Aragona e la raccolta di rime è aggiunta in questo codice da c. 4a a 24b la Vita del Clmo. Poeta Dante Alaghieri Fiorentino composta da Giouanni Boccaccio, e da c. 24b a 55a la Vita Noua di Dante, coll’explicit: Finis vite noue Dantis.

A due mani diverse è dovuta la trascrizione della Vita Nuova, e il cambiamento di scrittura avviene dopo le parole repigliare materia nuova et piu nobile del § XVII, 1; ma non c’è ragione di credere che la trascrizione del secondo copista fosse fatta in tempo diverso e da diverso manoscritto. La parte copiata dal primo ha correzioni e varianti fra le linee e nei margini. Le divisioni sono nei margini e colle modificazioni introdotte dal Boccaccio; ma così l’uno come l’altro copista talvolta le tralascia.

18. Bibl. Nazionale di Firenze, Palatino 561

Un codice molto simile al Chig. L, V, 176 (K2) è il Palat. 561 della Biblioteca Nazionale di Firenze, che in passato fu distinto prima colla segnatura V, 280 e poi con quella E, 5, 4, 57. Sul foglio di guardia anteriore, in alto a sinistra, un n° 11 indica che il Ms. ha fatto parte, qualche secolo addietro, di una serie di codici, che non sappiamo indicare. Uno scudo in oro con le palle dei Medici sulla prima carta ci attesta che appartenne a questa potente famiglia; che fu poi di Gaetano Poggiali ci risulta da una avvertenza di sua mano — ‘Compito’ — , che si legge nell’ interno della coperta anteriore.

È membranaceo, del principio del sec. xv, composto di nove quaderni; otto col proprio richiamo, l’ultimo rimasto con tre carte bian-