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VITA NUOVA XIV 8-14 35 parole: «Io tenni li piedi in quella parte de la vita, di là da .

la qual© non si puote ire più per intendimento di ritornare».

E partitomi da Ini, mi ritornai ne la camera de le lagrime; ^ ne la (piale, piangendo e vergognandomi, tra me stesso dicea : 5 « Se questa donna sapesse la mia condizione, io non credo che così gabbasse la mia persona, anzi credo che molta pietade le ne verrebbe». E in questo pianto stando, propuosi di dire 10 parole, ne le quali, parlando a lei, significiissc la cagione del mio trastiguramento, e dicesse che io so bene ch’ella non ò io saputa, e che se fosse saputa, io credo che pietà ne ghignerebbe altrui; e propuosile di dire, desiderando che venissero per aventura ne la sua audienza. E allora dissi questo sonetto, lo (piale comincia: Con V altre donne.

Con l’altre donne mia vista gabbate, il 15 e non pensate, donna, onde si mova ch’io vi rassembri sì figura nova, quando riguardo la vostra beltate.

Se lp saveste, non poria piotate 12 tener più contra ine l’usata prova, 20 chè Amor, quando sì presso a voi mi trova, prende baldanza e tanta securtate, che fere tra’ miei spiriti paurosi, e quale ancide, e qual pi Ugo di fore, sì che solo remane a veder vui: ond’io ini caugio in figura d’altrui, ma non sì ch’io non sentii bene allore li guai do li scacciati tormentosi.

Questo sonetto non divido in parti, però che la divisione 13 non si fa so non por aprire la sentenzia de la cosa divisa; 30 onde, con ciò sia cosa che per la sua ragionata cagione assai sia manifesto, non ha mestiere di divisione. Vero è che tra 14 4. k framme medésimo, 7. k stando coti. 28. n dinido io. 31. k e pero nona mestiere.

1. io tenni. La lezione io ho 23. caccia, invece di piìige, leg- temili, che si ha iu molte edizioni, ge b, ed anche A peri soliti im- è solamente in b. prestiti da b.