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profeta che dicono1: O vos omnes qui transitis per viam, attendite et videte si est dolor sicut dolor meus, e pregare che mi sofferino d’audire; nella seconda narro là ove Amore m’avea posto, con altro intendimento che l’estreme parti del sonetto non mostrano, e dico che io hoe ciò perduto. La seconda parte comincia quivi: Amor non già.

VIIIAppresso lo partire di questa gentile donna fue piacere del segnore de li angeli di chiamare a la sua gloria una donna giovane e di gentile aspetto molto, la quale fue assai graziosa in questa sopradetta cittade; lo cui corpo io vidi giacere sanza l’anima in mezzo di molte donne, le quali piangeano assai pietosamente. Allora ricordandomi che già l’avea veduta fare compagnia a quella gentilissima, non poteo sostenere alquante lagrime; anzi piangendo mi propuosi di dicere alquante parole de la sua morte in guiderdone di ciò che alcuna fiata l’avea veduta con la mia donna. E di ciò toccai alcuna cosa ne l’ultima parte de le parole che io ne dissi, sì come appare manifestamente a chi lo intende. E dissi allora questi due sonetti, li quali comincia lo primo: Piangete, amanti, e lo secondo2: Morte villana.


Piangete, amanti, poi che piange Amore,
     udendo qual cagion lui fa plorare.


L, Vili, 305, n° 154, st. 2ª); und’eo tormento e doglio (Guittone, ‘Deo como pote’, v. 9); eo tormento (Dante da Maiano, ed. Bertacchi, son. VIII, XIII, XXXVIII); presso a lei smarrisco e tremo (Cino da Pistoia, ‘Tanta paura in’è giunta’, st. 4ª).

1. che dicono. È dubbio se qui k abbia aggiunte questo parole, oppure se le abbiano omesse gli altri, essendo così facile l’aggiunta di espressioni consuetudinarie, come ovvia l’omissione di parole che paiano superflue. Cfr. XXX 1 «pigliando quello cominciamento di Geremia profeta che dice: Quomodo ecc. », dove pure il che dice vien dato soltanto da k.

10. sanza l’anima. Il più delle edizioni ha sanza anima; ma è lezione soltanto di b e di A.

19. li quali comincia lo primo. Così tutti i Mss., salvo b, che porta: dei quali comincia. Tutte le edizioni seguono b, anche quelle recenti fondate su K e S (Cas., Pass., Beck. Melod.). Ma non c’è ragione d’abbandonare la lezione che ha più largo fondamento nei

  1. In b β manca che dicono.
  2. α: e lo secondo, b 7 il secondo, k II secondo (senza la congiunzione), x incerto (M elsecondo; W et lo s., ma C Il s.; A et l’altro, ma p il s.).