le prime tre a due colonne, il resto a tutta pagina, e solo il tergo dell’ultima è bianca. La Vita Nuova è compresa nelle carte 1-15, cioè in due quinterni (il 1° di tre fogli e il 2° di quattro) e nella prima carta del terzo (quaderno, ma la carta ultima è stata tagliata, lasciandone tanto che potesse il foglio esser cucito cogli altri). Alla Vita Nuova seguono nelle cc. 16-25. cioè nel resto del 3° quinterno e nel 4° (duerno), buon numero di rime di vari autori, per lo più anepigrafe:
16a. |
Donna mipriegha perchio uoglio dire
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Po[i] che didoglia cor conuien chiporti
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16b. |
A homo che cognosce tegno chaggia ardire
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Cosi nelmio parlare uoglo essere aspro
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17a. |
Amor tu uedi ben che questa donna
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17b. |
Io sento si damore la gran possanza
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18a. |
Io son venuto alpuncto della rota
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18b. |
E miincresce dime siduramente
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19a. |
Poscia chamor del tutto malandato
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19b. |
La dispietata menteo che pur mira
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Tre donne intorno alcor mi son uenute
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20a. |
Doglia mirecha nelcor ardire
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21a. |
Voi chenten[den]do il terzo ciel mouete
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Le dolce rime damor chio solia
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22a. |
Amor che nella mente miragiona
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Al poco giorno et al gran ciercho dombra
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22b. |
Amor che muoui tua uertu dalcielo
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23a. |
Amor poi che conuien pur chio midolgla
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Eran quel giorno che lalta reina
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23b. |
Voi che intendendo ilterzo ciel mouete
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24a. |
[Contra coloro che disiderano innamorare]. Magnificando
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amore per lo tempo passato
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A fine diriposo sempre affano
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24b. |
bindo bonichi. Mostraci ilcielo pro et dacci danno
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E mostra cenni che follia tadestri
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Meser cino. Dante quando per caso sabandona
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Dante. Io sono stato conamore insieme
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25a. |
Dante. Por chio non truouo chi comeco ragioni
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Meser cino. Dante inonso in qual arbergo suoni
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Cenni chi a uoler poder non aue
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La tagliatura della carta in fine del 3° quinterno dà a credere fosse rimasta bianca e il codice finito: se così non fosse ci s’aspetterebbe anche in fine di questo quinterno il richiamo a quello seguente come è in fine dei primi due. L’aggiunta posteriore degli ultimi fogli e la ripetizione della canzone Voi che intendendo fanno supporre che le rime contenute in essi derivino d’altra fonte: non ci sono notevoli differenze esteriori, di scrittura e d’ornamentazione, fra il terzo