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CCLXXXV 1 INTRODUZIONE al $ XXVI e dopo rimano inferiore dT una unità, e concorda con quella del Casini dal $ TU in poi. * 1 So non cbe poi bisogni dolio studioso la divisione del teBto in paragrafi non basta: no occorro una più minuta in commi cbe dia modo di trovare alla prima un dato passo o una data voce, e cbe possa mantenersi inalterata in tutto le edizioni. Si doveva in questa suddistinzione tener conto soprattutto del senso, ma aver altresì riguardo da una parte al vantaggio dello studioso, elio non vuol commi troppo lunghi, e dall’altra al gusto tipografico, cbe non vuol numerazioni troppo fitte e troppo irregolari (1). Ilo cercato di evitare, quant’è stato possibile, tutti gl’inconvenienti; ma se anche non vi fossi riuscito, io raccomando ai futuri editori questa mia suddivisione, conio anche quella in paragrafi, perchè sia accettata e tramandata qual’è: mutino pure nel mio tosto quello cho a loro parrà mono sicuro; ma non impediscano che una citazione fatta su questa o quella edizione possa valere per qualsiasi altra.

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  • (1) Ho tenuto conto, quanto ho potuto, anche delle divisioni dell’autore;

mafdovo, por il comodo nostro, venivano o troppo fitte o troppo di rado (ofr.

la divisiono del son. Morte villana nel $ Vili o quella di Ballata, i1 voi nel $ XII), me no sono liberamente discostato: la nostro divisione, posta coni'è nei margini, non turba miniinamonte la compagino dell'opera dantesca; e sebbene non sia al tutto materiale come la numerazione delle righe, anzi voglia esser logica, puro bisogna che serva a un fine che Dante non aveva presente ; e coni* b diverso il fine, diverso viene ad ossere il modo.