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NE donato ; Cronica fior. 247 abandonarono ; Son. Vat. 45 abandono ; Vat2 311 però abbandonato). K M 0 abisogna (S abisognio, in To ni Anca la voce: cfr. Convivio 80b abisogna); comune a K S M To ubidire (Vat2 311 ubidito ; Son. Vat. 1 ubidito, 9 ubidente, Rett2 26* obediente). K in XIX 10 obblia, ma S To M oblia (Vat2 rblia), e tutti e quattro obliare o obli eresie. S una volta e M due volte su tre dubio, e dubiosa, du- biose; ma K To dubbio, dubbiosa, dubbiose (Conv. 2'1 12'1 dubio, ma la prosa del Convivio è più latinoggiante). M tre volte labia, e così To iu XXVI 7, e una volta anche 0, acc. a labbia ; K S però sempre colla doppia. Cfr. Parodi, Il Tristano Biccardiano, p. clxvi.
q) V. - Sempre in K S M 0 scempio; auentura, auegna, auenne, (aduenne una sola volta su nove in S), anemia (in K aduenia una volta su due), allenisse, allenente, auersario (M però aduersario), To sempre aduentura, aduegna ecc.
r) F. - Grande incertezza por questa lettera. K so/risse acc. a soffersi, sofferse, sofferta ecc.; M so/cria te acc. a sofferite, sofferisse, soffersi, sofferse, sofferta, soffertilo; S so/erta, so/erse acc. a soffersi, soffrisse ecc.; To so/risse, ma negli altri casi sempre con la doppia (anche Vat2 so/risse 306; so/rire 308 310; soferire 311, acc. a sofferite 306, sofferendo 308, soffrendo 311). K saffatieha e affaticati, S To safatica acc. ad affaticati, M 8 afattica e afaticati. K diffinita e due volte indefinita ; S invece difinita (ma V diffinita), indijjinìta e indefinita; M di finita, indifft ni fìtta e indi finiti ua ; To diffinita e, tutte due le volte, indiffinila (Convivio 24c 30* difiìnitione, 27(1 28b 30* dif- finisce, 28b diffinire, 28° diffìnendo, ecc.; Stat. Art. Calimala 224 diffmitione, diffinire, dìffinito, diffmissono ; Boezio 84l di (finisce, diffinire; Rett., in aml>edue i codici, più volte diffìnitione, diffinita, diffinire, diffinitira, sebbene in Rett1 24* tre volte difinire; e anche in K° 37 difinisce, di finire, difinendo). Ma per diffinio anche l'ortografia latina portava la doppia f (cfr. Rajna, I>e v, El,, p. CLXXvm).
43. Raddoppiamenti sintattici. - La tendenza di tutti i nostri codici nou è al raddoppiamento sintattico: anche con consonanti iniziali ad esso favorevoli si ha generalmente la scempia, e solo in K S si trova arrotna, arragionare, insieme con a ragionare, e in K ennudo, annoia, tonnoia, chessono, essimulaua, assoluero, assentire, dassapcre; in S al lag ri mare, addire; in O attractare (in T si ha la scrizione adeignoreggiarmi, adpensare, adtractare, adbiasimarla, admolti, adcostui, adchiunque, aduoi, adse, ecc.). Più frequente avviene il raddoppiamento nell’incontro di particelle: allei, allui, alloro, dallei, tralloro ecc., e socialmente in K To chemmi, chessi, chette, chetti, cliettu, settu, ecc.; ma poiché anche in questi casi accanto ai raddoppiamenti troviamo la notazione scempiale per l'oscillazione dei testi in novanta casi singoli su cento sarebbe un tirare a iudovi- ORTOGRAFIA CCLXXV