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OCLXVII!
INTRODUZIONE 22. PL. - K sempiei, ma To M semplici (in S manca il passo).
23. BL. - D’accordo KSMa legger blasmare iu poesia c biasimarla' o Ifiocinarla nella divisione relativa (To biasmar e biasimarla). L’esito bla- ò della tradizione poetica: cfr. Kv* 5 biadino, bla smorta (Guiuizelli); 24 blasmata, 25 blasmar, 41 blasmato (Dante); 42 blasmo, 45 blasmar (Cino), ecc.; e nella divisione sarà come conseguenza dell’uso fattone in poesia (anche in XVIII 2 M biasiminole, ma è in prosa, e in XXIII 7 lo stesso codice ha pure bianchissima). K anche ascmbla (XXXIII 5)j ma ò in rima con rimembra, e dovremo dunque stare all'ascmbra di S M To. M ha una volta (VIII 6) su quattro sembianza, ma K S To sempre sembianza (cfr. Wiese 307).
24. PL. - Tutti e sempre esemplo (anche Vat*), e S M anche asem- plarc, laddove K legge ascntprarlc e To asemprare. Non ci maraviglia in 8 prora, prorarc, riaprendo, ma stiamo con gli altri che hanno il nesso pi- intatto (cfr. Caix 141, $ 112).
25. FL. - Accetto in poesia (XIX 12) da S M infiammati (anche Vat2 ha quivi stesso affamali)» Tutti però, in prosa, jftamttM, fi ama.
20. IL - Inalterato in peregrino,-i, tranne che una volta su sedici in K e due volte in 8 (anche To pellegrino soltanto in IX 9). K M eherer, S chiei'cr, e nolo To chieder, iu poesia (XIII 8). Tutti proprietà in Vili 10; K anche propia e propi acc. a proprie propria mente, e 8 invece propie propiamente acc. a propria e propri ; M non perde mai la r; To sempre, eccetto una voltai per jrropria.
27. V. - Su sette casi K ha cinque volte boce e due noce; S invece una volta Soltanto baco e sei noce; To boce duo volte, in prosa; 0 sempre voce. Anche M dà una volta boce ; ma come non ò da credere che l’abbia introdotto il suo copista, non bisogna d’altra parte dedurre che provenga perciò proprio dall’originale di Dante: può essere stata introdotta in qualche copia intermedia. Facile doveva essere ad amanuensi fiorentini la sostituzione della forma più popolare, e mantenerla poi. In Convivio 20 , 31b, 81d sempre voce, ed è probabile che Dante abbia preferito la forma più prossima al latino. K annoale, ma lo sviluppo di v, per togliere Piato, ò attestato da 8 M To.
28.. N. - In II 7 K S M dispongala, e soltanto To disposata ; ma in XIV 3 anche M 8 leggono come To (K disposta). M dà anche tratte firmamento e M To trans figurai ione.
29. MN. - K 8 ogni ogne in prevalenza su omne onne: K diciannove contro sei, S diciannove contro uno. M dieci il contro 14 mn o imi ; e anche 0 acc. a ogne dà omne e omni. To sempre ogni. Omne sarà un pura grafia, ma onne può accettarsi quando la testimonianza dei Mss. lo consigli, acc. a ogni, ogne (Cap. S. Gilio ogne ongne, St. Cannine ongne).