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manoscritti xix

distinzione. Dei passi latini abbiamo la versione italiana in margine, della stessa mano: Ecco idio piu forte dime chemmi uiene asignoreggiare. Apparue gia labeatitudine uostra. Guai ame misero impero caspramente saro impedito daquinci innançi (c. 7a), losingnore tuo (c. 7b). Ouoi tutti chepassate perlauia attendete zuedete selglie dolore similliante almio (c. 9a). figluolo mio egle tempo dabandonare lidoli nostri (c. 10b). Isono nepiu nemeno comel meçço delcerchio chessimilgliantemente leparti sicongiunghono insieme. ζtu nonse cosi (c. 11a). Inomi sono quelli cheseguitano lecose (c. 12a). Io sono boce chegrido nel diserto, apparecchiate la uia didio (c. 19b). O tu Eole. O reina chepensi, latua fatica edipiangere checose dicomandamenti misiconuiene apiglare (c. 20a). Turoma dei molto usare lecittadine arme. Osciençia dimmi luomo. Io ueggio lebattalglie chessi apparecchiano contra me (c. 20b). Decome siede sola lacittade piena di popolo donna di genti facta quasi uedoua (c. 21b).

2. Chigiano L, V, 176 (Kl)

È un codice membranaceo della 2ª metà del sec. xiv, di cc. 80 (secondo la più regolare numerazione 1, parte in penna, in alto, e dalla c. 50 in lapis, a piè di pagina), l’ultima delle quali bianca; legate come il Chig. L, VIII, 305. Ha nel primo dei quattro fogli di guardia, verso metà e vicino al margine esteriore, un 317, che può essere un’antica segnatura; e nel retto del terzo porta scritto in lapis: «Lassato per legato a Papa Alessandro VII dal Conte Federigo

  1. Il codice ha avuto parecchie numerazioni: una a pagine, la quale rimane intatta nel verso delle carte e traspare in rasura, sotto la più recente, nel retto (pp. 17-72 per la Vita di Dante del Boccaccio e per la Vita Nuova; pp. 1-10 per la canzone del Cavalcanti Donna mi prega; pp. 1-90 pel rimanente); una a carte da 1 a 79, ripetendosi due volte il numero 49; finalmente una in lapis a piè di pagina da c. 49 in poi per correggere l’errore della numerazione procedente. Quella prima numerazione a pagine fa supporre ohe anticamente la canzone del Cavalcanti fosse proposta alla Vita di Dante o alla Vita Nuova. Essa canzone sta in un quaderno a sè, nel quale sono state tagliate le cc. 5-7, che, come l’ottava rimasta, dovevano esser bianche: numerate prima della mutilazione del quaderno tutte le pagine, s’arrivava appunto a 16 in modo da poter continuare la numerazione da 17 a 72 nelle altre due operette. E fu forse il Corbinelli a far rilegare il codice come sta ora, avendo posto in testa alla Vita di Dante (c. 1a):

    Di Prose et Rime antiche L°. p°.
         questo testo e in molti luoghi discrepante
              da un altro Ms. in quarto carta ordª.

    E veramente il quaderno della canzone del Cavalcanti doveva apparire in principio del codice fuori di posto, spettando la precedenza alla Vita di