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classificazione dei testi CLI


(Tav. 17)

N Triv. Gli altri Mss. di N&c
II 1 om. da molti
VI 1 gentilissima donna gentilissima
XXIV 5 om. dopo
XXXI 11 et andossi et issi (Marc. IX it. 191 o si, ma in marg. essi i. andossi)
XXXIII 4 om. cioè ne l’altro stanzia che comincia: E si raccoglie ne li miei
XLI 13 Scio io So io1
  1. Altre lezioni mostrano, più che l’affinità dei due codici, la derivazione di Triv. da N. La variante sofferire In VIII 2 fu un trascorso di N; e si vede che egli volle correggersi subito e rimettere la lezione sostenire, ma la correzione riuscì fatta in modo che alla prima si legga più facilmente sofferire; or bene, Triv. ha appunto quest’ultima lezione. Al § XII 9, dove gli altri Mss. del gruppo hanno ricordando, N ha ricordandomi, col mi cancellato mediante una ditata mentre era ancor fresco, ma non in modo chenon si riconosca, anzi rimanendo tale che può sembrare una sbavatura casuale; e Triv. ha ricordandomi. In XIX 1 N trascrisse Auene poi che passando poi, e volendo togliere uno dei poi, cancellò il primo invece del secondo, come avrebbe dovuto; e Triv. legge auene che pannando poi. In XLI 10 Triv. ha spera che più si larga, o ciò, sembra, perchè in N fra che e si è una piccola astiociuola, e sopra ad essa e al si è aggiunto un più di 1a m., onde potè parere che quell’asticciuola fosse appunto un segno di richiamo, anzi d’intromissione, per il più, e che questo si dovesse quindi inserire fra il che o il si. Anche altre piccole giunte o correzioni fatte in N di mano del copista (§ II e XV, e va notata particolarmente in XXXIII 3 alcuna, a cui sono stato cancellate con un frego le tre prime lettere) si trovano in Triv. riprodotte a posto od eseguite puntualmente. Lo stesso è da pensare che sia avvenuto per una nota alla canz. Io sento sì d'amor, che io credo fatta appunto dal copista di N, perchè si mostra, a parecchi indizi, persona colta: avendo egli trovato nel congedo 'Canzone a'tre men rei' la lezione Digli che buon co i buon non fa battaglia, dopo aver notata in margine la variante uel fan guerra, osservò: «se di sop.a si leggie fa battaglia a mio giudicio qui mancha un verso ante penultimo la cui rima secondo l’ordine de la canzone si dee accordar con battaglia». Triv. riproduce la variante e la nota. - Ci sono altre aggiunte e correzioni in N, come l’aggiunta della 2a o 5a stanza della canz. di Cino La dolce vista e la correzione in XXXI 12 di vien (tristitia) in ha gran, che non sono passate in Triv., ma sono di quella mano che abbiamo detta «diversa e di poco posteriore» (p. LIII): ora la copia del Triv. di su N dovè esser fatta presto, e certamente prima del tempo nel quale l'altro mano che ho detto «seconda (p. LII e LIV) aggiunse il son. Io che trassi e ciò che seguita sino a c. 50b. E ben vero che il son. Io che trassi si trova anche in Triv., ma