Pagina:Vita nuova.djvu/134

Ma è sicuro anzitutto che anche Marc, appartiene al gruppo b, perchè conserva le lezioni caratteristiche di quel gruppo; ed ha di b2 l’unica lezione caratteristica che cade in poesia, uedea questa (XXXI 10): della sua speciale affinità con Panc. 9 poi è prova l'accordo nelle lezioni e relucente (III 11), prendesse (XIX 5), lo core (XXXI 13); e si può aggiungere come conferma, anche se per sè paiano riscontri di dubbio valore, che Panc., legge occhi mie uiltate e Marc, occhi miei viltate, laddove il Magl. con b legge occhi mia uiltate (XXXV 6), e che tutti e due hanno la non comune forma fosser in XXXII 5, dove Magl. ha fusser e b fosser. Che Panc., non sia derivato da Marc, è fuor di questione, mancando in questo tutta la parte prosastica; ma poiché anche Panc., ha notevoli lezioni arbitrarie e una lacuna (XXXI 10) che non si riscontrano nell’altro, bisogna concludere che ambedue derivino da un capostipite comune perduto.

Prove più abbondanti e sicure abbiamo per dimostrare la parentela di Vat. lat. 3198, Ricc. 1117 e Marc. it. IX 333 con Magl. VII 1103. Che quei tre Mss. formino un gruppo con caratteri proprii mostra la loro composizione (cfr. p. lxiv e seg.) e specialmente il fatto che contengono tutte le rime della Vita Nuova, meno il primo sonetto, e confermano lezioni speciali che hanno a comune, come XIX 7 a ciaschun (e ciascun), XXII 13 cui risomigli (tu risomigli), XXIII 20 consolici costui (deconsoliam costui), XXXVIII 8 Vat. che parlar, Marc, aggiunge nell’interlinea a fra che e parlar, Ricc. che appartare (che parla), XLI 13 che parlar (che parla) 1. Or tutti e tre presentano appunto parecchie delle lezioni che abbiam viste esser speciali di Magl. VII 1103 di fronte al suo affine Panc. 9, e precisamente (cfr. tav. 5, p. CXXX): VII 4 senti, VIII 9 fra la gente 2, XIII 8 mi porta, XV 4 sel partir,


    sente pietad'ognun chiamare et mostra; e correzioni non meno ardite fece poi una seconda mano: ormai s'era sulla mala via! Ma almeno queste correzioni lasciano vedere la lezione primitiva.

  1. Maggiore affinità hanno fra loro Ricc. e Marc.: XXIII 24 Marc. scolorito in foco (corretto più tardi in scolorito fioco), Ricc. iscolorito infocho, Vat. «colorito ? fioco ; 25 Marc, portauon suso, Ricc. portauan suno, Vat. tornauan suso; Marco, e Ricc. omettono il v. E s'altro avesser detto a voi direlo, ma non così Vat. (in Marc., è stato aggiunto posteriormente in margine); XXXIII Marc, chuore e di pietra, Ricc. quore e di pietra, Vat. cuore adipietra; XXXIV 8 Marc, quellanima gentile, Ricc. quella anima gentil, Vat. quella donna gentil; XXXV 8 Marc, e Ricc. nella mente trista, Vat. nellanima trista. S’aggiunga pure che in XII 13 dove Vat. ha regolarmente perdonare Ricc. ha penare e in Marc., rdo di perdonare fu scritto posteriormente in spazio lasciato bianco.
  2. Anche in VIII 6 Vat. legge riguarda come Magl. VII 1103: il riguardava di Ricc. e Marc, può essere una correzione suggerita dal contesto.