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edizioni cxi

II, 366-894, perch+ certe osservazioni sull’interpretazione di singoli punti hanno importanza anche per la critica del testo: qualche osservazione speciale al testo del D’Ancona fece anche F. D’Ovidio nell’articolo La Vita Nuova ed una recente edizione di essa, venuto in luce nella Nuova Antologia del 15 marzo 1884 (serie II, vol. XLIV, pp. 238-268).

19. la vita nuova | di | dante alighieri | con introduzione commento e glossario | di | tommaso casini || in firenze | g. c. sansoni, editore | 1885.

Essendosi il Casini proposto un’edizione scolastica, il «fermare il testo criticamente ricostituito del libretto dantesco» gli parve «opera disconveniente a un libro destinato fino da principio ai giovini»: pur fece in modo che «la nuova stampa arrecasse alcun contributo alla futura edizione critica, comunicando il testo di uno dei manoscritti più antichi» rimasto fino allora, per questa parte, del tutto inesplorato, il codice Chig. L, VIII, 305 (p. vi). Fu suo proposito riprodurre questo testo a penna «con iscrupolosa fedeltà» (p. xiii), ricorrendo per altro dove fosse manifesto errore del copista, ad altri testi, e specialmente alla lezione del Martelliano e del Magl. VI, 143, e trascurando pure «certe particolarità ortografiche comuni ad ogni scrittore del sec. xiv, inutili a riprodurre in una stampa che non abbia un intendimento speciale filologico». Il contributo fu notevole, data la gran bontà del codice, forse il più compiuto e corretto fra tutti; e il Casini, conscio dell’importanza di una riproduzione fedelissima, registrò in apposita appendice (pp. 211-214, Note per la critica del testo) le particolarità del Ms. da lui non riprodotte, e volle, anche a stampa compiuta, fare una nuova collazione, che gli diede modo «di correggere alcuni pochi passi del testo» ne’ quali era incorso errore (p. 212, n. 1). Sfuggirono tuttavia anche in questa nuova collazione alcune varianti, non soltanto fonetiche e morfologiche, ma anche lessicali: (paragrafo e linea dell’ed. Casini) VII 36 [profeta] che dicono; XIV 53 le ne; XVI 39 [levo] gli occhi; XXI 37 [la terza] quiui; XXIII 3 [onde io] continuamente; 94 da dire ζ daudire; XXIV 54 [allegro] nel miocuore; XXV 17 a presente, 22, 24 poete, 27 ζ in quella [di sì]; XXVI 49 [questo] altro [sonetto] che comincia vede perfectamente ogni salute; XXXIII 21 seruo; XLI 17 [patria] uistae. Nè tutte le lezioni sostituite (cfr. pp. 211-214) erano manifesti errori (ad es. III 41 In ciò che; VII 19 ostale; VIII 14 sonetti li quali; XIV 70 fore: allore; XLI 35 divisa); e neppure fu avvertito, nelle note per la critica del testo, che certe lezioni sono, nel codice, su rasura. Ma nel complesso venne ad esser questa la stampa di più fedele lezione; e le accrebbe valore un ricco e sicuro commento, che anche a noi potrà giovare per fermare il nuovo testo.