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dissertazioni dell’Ospite stesso, dell’insigne Paciaudi, padre della Torre, agostiniano, che fu poi arcivescovo di questa metropoli, dell’abate Tommaso di Caluso, del nostro Durandi, delli conti di Villa, Napioni S. Rafaello, Franchi, e dell’Alfieri d’Asti, che recitò l’Antigona, una delle sue prime tragedie. Ma una tale adunanza ci disse il caro amico essere stata nel 1791, a poco a poco disciolta dopo la morte del conte Durando Villa, essa lasciò tuttavia copioso frutto negli elogj degli illustri Piemontesi con maturità, e con eleganza scritti, e pubblicati.
Nel fortunato tempo di tale scientifico consesso, spettava al nostro Istorico, lo scrivere la vita di personaggi distinti in analogia col suo impiego, e colla sua patria, quindi è che nel detto anno 1781, pubblicò egli l’elogio del presidente Antonio Favre, la cui opera legale col titolo di Codex Fabrianus, è pregiata dai magistrati