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12 | VITA DI DANTE. |
questi facilmente e volentieri si credessero da coloro che voleano sfogare il lor mal talento contro i loro nimici. Egli è però questo l’unico monumento, ch’io sappia, in cui si veda a tal delitto assegnata tal pena; ed esso ci pruova il furore, con cui i due contrari partiti andavano lacerando l’un l’altro.
Ove si andasse Dante aggirando nel tempo del suo esilio, è cosa difficile a stabilir con certezza. Quelle parole ch’ei pone in bocca di Cacciaguida nel predirgli, che questi fa le sventure che dovea incontrare:
Lo primo tuo refugio e ’l primo ostello |
han fatto credere ad alcuni ch’ei tosto se ne andasse alla corte degli Scaligeri in Verona. Ma è certo che Dante per qualche tempo non abbandonò la Toscana, finchè i Bianchi si poterono lusingare di rimetter piede in Firenze, cosa più volte da essi tentata, ma sempre in vano. Ei fu dapprima in Arezzo, come narra Leonardo Bruni, ed ivi conobbe Bosone da Gubbio, da cui fu poscia alloggiato, come fra poco diremo; ed è probabile che l’anno 1304 egli entrasse