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copiosamente le cose opportune donandoli, in quella seco per più anni il tenne, anzi sino all’ultimo della vita sua". - E più giù:"Abitò, adunque, Dante in Ravenna, tolta via ogni speranza del ritornare mai in Firenze (comechè tolto non fosse il disìo), più anni sotto la protezione del grazioso signore; e quivi colle dimostrazioni sue fece più scolari in poesia, e massime nella vulgare; la quale, secondo ’l mio giudicio, egli primo non altrimenti tra noi Italici esaltò e recò in pregio, che la sua Omero tra’ Greci, e Virgilio tra’ Latini"1.

Oltre alla liberalità di Guido Novello, potè pur Dante esser tratto dall’antica famigliarità stata già tra esso e i Polentani. Guido il padre di Francesca aveva avuti, oltre essa, tre figliuoli: Bernardino, il compagno d’arme di Dante a Campaldino; Ostasio e Bannino. Morti tutti prima del 1318, sopravviveva e signoreggiava in Ravenna Guido detto Novello, figiuolo di Bannino, e nipote così di Bernardino e di Francesca. Il rifugio, poi, offerto o

  1. Bocc., Vita di Dante, pp.38,39,40.