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suo spirito in tali pensieri, "ei ne venisse in sì frale e debole condizione, che a molti amici pesava della sua vista; che richiestone, ei diceva, era Amore che così l’aveva governato.... E quando mi domandavano: per cui t’ha così distrutto questo Amore? ed io sorridendo guardava, e nulla dicea loro". Un giorno poi essendo in chiesa, e guardando la sua Donna, un’altra gentildonna di molto piacevole aspetto che stava in mezzo credendo essere guardata essa, e guardandolo, fece credere ch’ella fosse l’amata di Dante. Ed egli compiacendosene, immantinente pensò di fare di questa gentildonna uno schermo della veritade; tanto che il suo segreto fu creduto sapere dalle più persone che di lui ragionavano. Così si celò più anni; e per più fare credente altrui, fece per la donna, schermo suo, parecchie cosette per rime; e poi un serventese, dove per poter nominare celatamente la sua donna vera, introdusse i nomi di sessanta delle più belle della città. Finalmente, "la donna con la quale tanto tempo io avea celiato, convenne che si partisse della sopra detta cittade, e andòssi