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64 | capo terzo |
«A questo Sonetto fu risposto da molti, e di diverse sentenze; tra li quali fu risponditore quegli ch’io chiamo primo de’ miei amici, e disse allora un sonetto lo quale comincia: Vedeste al mio parer ogni valore. E questo fu quasi il principio dell’amistà tra lui e me, quando seppe che io era quegli che ciò avea mandato.»1 Questo risponditore e primo degli amici di Dante fu Guido Cavalcanti, il maggiore tra i poeti predecessori di lui. Veda chi vuole poi tra le rime di Dante2 non solo il sonetto in risposta di Guido Cavalcanti, ma pur quelli di Cino da Pistoja e di Dante da Maiano; gentili i due primi non questo, che manda il poeta fanciullo quasi disennato a farsi curare dal medico. Ad ogni modo vedesi che la pruova puerile di Dante trasse l’attenzione di tutti i poeti di grido allora in Firenze. E vedesi fin di qua, ciò che può osservarsi poi in tutte, anche le più mediocri poesie di Dante, belli sempre almeno il primo e l’ultimo verso.
Segue Dante a narrare, come perdendosi il