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pericoloso. Quindi, finalmente, a moderarsi i timori e l’ire guelfe de’ reggitori di Firenze, e ad ammettersi alcuni fuorusciti. Ma, come era stata guastata la prima moderazione dalle eccezioni, così fu questa dale condizioni imposte a’ ripatrianti. Era costume antico, al dì festivo in Firenze di San Giovanni, graziare alcuni condannati, offerendoli al Santo con una candela in mano, e facendo lor pagare una multa. Si ammisero in quell’anno della pace, probabilmente per la prima volta, i condannati politici a questa grazia da malfattori. Un nipote di Dante ed altri suoi amici lo pressavano di accettarla egli pure. Un religioso, secondo l’uso de’tempi, facevasi intermediario della proposta; e noi siamo così fortunati d’aver la risposta di Dante. Altre lettere di lui abbiamo recate altrove, e non abbiam saputo ammirarle. Ma di quest’ultima, non saranno due giudizii tra’ leggitori. Lo stile stesso, bujo nell’altre lettere, diventa chiaro qui al chiaror de’ pensieri. "Dalle vostre lettere, reverentemente ed affettuosamente come si doveva da me ricevute, io ho con gratitudine e diligente considerazione inteso, quanto vi stia in cuore il pensiero del