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62 | capo terzo |
Or proseguiamo con Dante, «Poichè furono passati tanti dì, che appunto erano compiuti li nove anni, appresso l’apparimento soprascritto di questa gentilissima, nell’ultimo di questi dì avvenne, che questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo in mezzo di due gentili donne, le quali eran di più lunga etade; e passando per una via volse gli occhi verso quella parte, ov’io era molto pauroso, e per la sua ineffabile cortesia . . . . . mi salutò, e virtuosamente tanto, che mi parve allora vedere tutti i termini della beatitudine . . . . . . E perocchè quella fu la prima volta, che le sue parole vennero a’ miei orecchi, presi tanta dolcezza, che come inebbriato mi partii dalle genti. Ricorso al solingo luogo d’una mia camera, puosimi a pensare di questa cortesissima; e pensando di lei, mi sopraggiunse un soave sonno, nel quale m’apparve una maravigliosa visione. . . . . . . . . . . . . .
Nova, cioè che Beatrice parlò per la prima volta a Dante nella via; ma ciò non s’oppone all’essersi trovati prima i due fanciulli in casa Portinari senza parlarsi. Chi conosce i bimbi, non istupirà di ciò. Del resto non lo noto se non per far vedere, come si possa facilmente rispondere alle gravi sgridate fatte da tanti al buon Boccaccio.