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E forse Cane stesso od altri glieli rimproverarono. Ad ogni modo, certo è che qui ei sentì il bisogno, qui almeno gli venne il pensiero di scusarsene. Ma furono scuse da superbissimo, che cadono in minacce. Imperciocchè, finita appena la predizione di Cacciaguida:

Io cominciai, come colui che brama,
Dubitando, consiglio da persona
Che vede, e vuol dirittamente, ed ama:
Ben veggio, padre mio, sì come sprona
Lo tempo verso me per colpo darmi
Tal ch'è più grave a chi più s'abbandona;
Per che di provedenza è buon ch'io m'armi,
Sì che, se luogo m'è tolto più caro,
Io non perdessi gli altri per miei carmi.
Giù per lo mondo senza fine amaro,
E per lo monte del cui bel cacume
Gli occhi della mia donna mi levaro.
E poscia per lo ciel di lume in lume,
Ho io appreso quel che, s'io ridico,
A molti fia savor di forte agrume;