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Soncino, fu Can Grande eletto a capitano generale della lega ghibellina in Lombardia, con mille fiorini d’oro al mese di stipendio1.

A tal signore, di tale potenza e fortuna, e tra tali guerre, venne come capitano di lui Uguccione nel 1316, e intorno al medesimo tempo come esule il nostro Dante. Uguccione se ne dipartì per poco nel 1317 per Lunigiana; onde, con gli ajuti condotti da Verona, e con quelli datigli da Spinetta Malaspina, tentava di ricuperare Lucca o Pisa. Ma levatisi que’ cittadini al timore dello sperimentato tiranno, lo ricacciarono così, che ebbe a tornare a Verona, e fuvvi in breve seguito dal Malaspina. Là pure era Guido di Castello, già ospite di Dante in Reggio, or cacciàtone; e con lui, Sagacio Muzzio Gazzata, scrittore delle storie di quella città, e narratore delle magnificenze della corte di Verona. Qui era il rifugio apparecchiato a tutti cacciati Ghibellini; qui pure onorata stanza a’ Guelfi cedenti alla potenza di Can Grande o prigioni di lui, fra cui Giacomo di Carrara, Vanni Scorrazzano, Albertino Mussato; e qui poi, come

  1. Murat. an.1315-1318.