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fine anche i cavalieri fiorentini. Vi morì messer Piero, il fratello del re di Puglia, nè fu trovato il corpo di lui; e morìronvi l’altro Angioino, Carlo figliuolo del principe di Taranto, ed altri grandi guerrieri di tutte le città della lega fiorentina, e di quasi tutte le case grandi e popolane di Firenze. Duemila morti e cencinquanta prigioni furono in tutto, secondo il Villani. Fuggì il principe di Taranto co’ restanti. Monte Catini, e poi Monte Sommano s’arrendettero ad Uguccione1. Volterra ed altre città mandarono a fargli obbedienza. Ludovico il Bavaro, uno dei due imperadori eletti, gli mandò privilegi e donazioni di stati ne’ luoghi vicini al campo di battaglia, e in quelli del suo nativo Montefeltro di Massa Tribaria, di Borgo San Sepolcro tenuto da suo figlio, e di Castiglione Aretino. I Guelfi erano caduti di cuore, e resta una canzone di lor lamenti. Uguccione, all’apice della sua potenza, pareva presso ad effettuare le predizioni di Dante2.
Che questi fosse alla battaglia di Monte Catini