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d’Italia. Vedémmolo finora uno dei più attivi ed arditi fra que’ podestà o capitani di popolo che cercavano fortuna in questa o quella città, e che così potrebbon chiamarasi magistrati di ventura; ed ora ci apparisce uno dei primi fra que’ capi di soldatesche straniere, o capitani pur di ventura, che servirono, talgieggiarono e tiranneggiarono poi a poco a poco le città e le province d’Italia nel corso di questo e del secolo seguente, fino al primo terzo del XVI. Le imprese anteriori di Uguccione in Romagna, e nelle sue prime podesterie e capitanerie in Arezzo o in Gubbio, furono fatte più nella prima che nell’ultima qualità; non apparendo che avesse séguito di venturieri più che gli altri podestà o capitani. Ma, alla morte di Arrigo VII, e al ritorno dell’oste col corpo di lui in Pisa, è rammentato dal Villani, che "tutti i caporali e baroni ch’erano coll’imperadore si partirono, et tornarono in loro paesi. Altri cavalieri tedeschi, brabanzoni et fiamminghi, con loro bandiere, rimasono al soldo de’ Pisani, intorno di mille a cavallo. E non potendo i Pisani aver altro capitano, si elessono Uguccione da Faggiuola