Pagina:Vita di Dante.djvu/685

Che permutasse a tempo li ben vani
Di gente in gente, e d'uno in altro sangue,
Oltre la difension, de' senni umani.
Per che una gente impera e l'altra langue,
Seguendo lo giudicio di costei,
Che è occulto, come in erba l'angue.
Vostro saver non ha contrasto a lei;
Ella provvede, giudica e persegue
Suo regno, come il loro gli altri dei1
Le sue permutazion non hanno triegue;
Necessità la fa esser veloce,
Sì spesso vien chi vicenda consiegue2.
Quest'è colei ch'è tanto posta in croce
Pur da color che le dovrian dar lode,
Dandole biasmo a torto, e mala voce.
Ma ella s'è beata e ciò non ode:
Con l'altre prime creature lieta,
Volve sua spera e beata si gode.
Inf.VII. 73-96.

}}

Qui, poi, nel Purgatorio fin da principio ecco un angelo su d’una navicella veleggiata dalle due ali spiegate di lui, che guida le anime per l’oceano alle falde dell’isolato monte di Purgatorio. Un altro angelo è alla felice porta di

  1. Gli altri dei antichi, angeli qui.
  2. Cioè, consegue, ottiene mutazioni.