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Tu te n'andrai con questo antivedere:
Se nel mio mormorar prendesti errore,
Dichiareranti ancor le cose vere.
Purg.XXIV. 34-48

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Ma di questa Gentucca, la cagione della gentil disdetta di Dante, nulla si sa; nulla aggiugnendo i nomi d’Antelminelli Allucinghi ch’ella portò forse, oltre quello così dolcemente cantato1. Nè c’interneremo noi nella disputa: quanto amore avesse Dante per questa Gentucca, e di quanto fosse di nuovo infedele a Beatrice. Laciamo in pace le consolazioni o gli errori del povero esule.

Nel medesimo anno 1314, ai 29 novembre, morì poi un altro de’ grandi avversarii di Dante, Filippo il Bello re di Francia; del quale dicemmo abbastanza altrove. Ma dal trovar Filippo ancor menzionato e minacciato come vivente nell’ultimo Canto del Purgatorio, si trae la data più certa che sia della composizione di qualunque parte della Commedia. Chè, come il canto XXIV ov’è menzione del soggiorno di Lucca, non potè esser fatto prima del giugno, così il XXXIII

  1. Veltro, p.142.