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Ma qui la morta poesia risurga,
O sante Muse, poi che vostro sono.
Ma abbandoniamo il Dante politico, o almeno il Dante dubbioso, variante; e non per viltà, ma per ira, anch’esso barcheggiante. Torniamo a Dante esule forte, poeta sublime, ed uomo tanto più altiero quanto più infelice. Il lasciammo e il ritroviamo in Pisa, dove probabilmente compiè o fece gran parte della Monarchia e del Purgatorio, sotto la protezione di Uguccione della Faggiola, signore di quella città dopo il misero rifiuto del re di Sicilia. Pisa ed Uguccione mostravano ora, dopo la morte d’Arrigo e a capo