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no1, e scopo della civiltà essere il promovimento, lo sviluppo della potenza intellettiva di tutto il genere umano2. Nemmeno a’ nostri tempi, nei quali tanto di ciò si discorre, nulla di più largo e di più preciso insieme non fu detto da nessuno.
Ma subito l’autore si svia. La monarchia ch’ei cerca a promuovere, non è quella di niun re su niun popolo particolare, nè egli contende per questa forma di governo contro quella dell’aristocrazia o della democrazia; che anzi, queste tre forme, queste tre politiche, ei le chiama oblique e incompatibili colla libertà3. La monarchia desiderata da Dante, è la monarchia universale4. Ai nostri dì, che le nazioni conformate felicemente ognuna in sè, non hanno nulla così caro, nulla così santo in terra quanto siffatta nazionalità, di nulla tanto ringraziano il cielo come d’averla, ovvero di nulla il pregano come di ottenerla; basta espor tal desiderio per farlo parere a un tempo impossi-