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E sotto l'ombra delle sacre penne,
Governò il mondo lì di mano in mano.

Parad.VI.


Io vorrei che mi fosse possibile di mettere qui intiero l’opuscolo della Monarchia, e che i miei leggitori avessero la pazienza di leggerlo; chè non avrei certo mestieri d’altro a dimostrare e le strane aberrazioni dello spirito ghibellino, e come un altissimo ingegno possa essere da un falso assunto precipitato; e come, precipitando, Dante pur fosse trattenuto o dalla nativa moderazione, od anche più dagli antichi pensieri, dagli abiti giovanili, e quasi dal sangue, dell’animo guelfo1. La Monarchia non è

  1. Ho seguita l’Ediz. in 4° di Venezia 1738, dove la Monarchia è in calce al 4° Vol.; con numerazione di pagine separata e con due rami; il primo de’ quali rappresenta la monarchia imperiale in trono, con re e corone incatenate sotto i piedi, e la Chiesa colle chiavi in mano in un seggio più basso, in aria lungamente; l’altro, l’aquila a due becchi, che pianta l’ugne sul globo.