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264 | CAPO DECIMO |
vescovo di Butrinto. Seguì l’incoronazione imperiale d’Arrigo il giorno dei ss. apostoli Pietro e Paolo 29 giugno 1312; e il medesimo dì egli disposò una figliuola sua a Pietro di Arragona figlio di Federigo re di Sicilia. Ma guerreggiossi poscia in città e d’intorno, con tale svantaggio del nuovo imperadore, che a’ 20 di luglio ei si ritrasse a Tivoli.
Finalmente in agosto, lasciandosi ir a seconda delle istanze e speranze de’ fuorusciti fiorentini ei mosse verso Toscana. Venne ad Arezzo sempre ghibellina, e così amica; imperciocchè oramai era svanito il sogno imperiale d’essere amico a tutti. Quinci entrò nel territorio di Firenze, e prese Montevarchi, s. Giovanni e Feghine, incontrò all’Ancisa l’oste fiorentina, e respinsela, e addì 19 pose campo innanzi alla città. Saccheggiossi il bel contado da’ Tedeschi, dagli Italiani e Toscani lor alleati, da’ cittadini fuorusciti lor guide e istigatori. I Fiorentini più forti di gente non usciron d’addentro; ma perdurarono, e ciò bastò. Chè rimasto là da tre mesi l’imperadore, si ritrasse ai 31 d’ottobre a s. Casciano, ai 6 gennaio 1313 a Poggibonzi dove attese a rifare una fortezza, che chiamò Castello Impe-