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Intanto, gli apparecchi di re Roberto e de’ Toscani fecero risorgere le male spente ribellioni di Lombardia. Ribellaronsi Casale, Asti, Parma, Pavia, Novara, Vercelli, Reggio, Cremona e Padova, contro ai vicarii loro dati, o contro ai fuorusciti introdotti a forza, mentre Arrigo era in Genova o in Pisa, dove giunse per mare addì 6 marzo 13121. Nè perciò Arrigo sostò il viaggio per Roma. Imperiocchè, scopo principale di questi viaggi imperiali era prender le due corone, la regia a Milano, l’imperiale a Roma. Scopo vano oramai, che erano da tante ribellioni avvilite quelle due corone; e che difficili talora a prendersi, erano sempre più difficili a far valere. Venne, dunque Arrigo da Pisa per Viterbo a Roma addì 7 maggio. Dove già apertamente contrastando re Roberto, aveva per sue genti tentato impedir il passo a Pontemolle, e tenne poi parte della città incoronatrice, il Vaticano stesso, mentre Arrigo facevasi incoronare in Laterano dai Legati del Papa, amico segreto di Roberto. Vedansi ritratte al vivo tutte queste complicazioni dal