Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
di Dante, partì Arrigo e compose tutte le minori sollevazioni; non senza fatica nè senza que’ castighi onde s’era astenuto fin allora, ma quelle almeno senz’armi. Ma contra Brescia gli fu forza venir a campo ed aprir guerra. Incominciò a maggio, durò quattro mesi, e vi s’inferocì. Preso in una sortita Brusato, capo dei Guelfi e allora della città, prode cittadino, ma che rientrato già per forza fattane a’ Ghibellini da Arrigo stesso, poteva così ora accusarsi di grande ingratitudine, fu straziato a morte nel campo tedesco. Gli assediati risposero con reciproche crudeltà. Così doveva succedere, fondandosi i Tedeschi sul diritto d’imperio, gli Italiani su quello di libertà, egualmente icontestabili a senno di ciascuno; e così accusandosi questi da quelli d’infedeltà, quelli da questi d’oppressione. E fu ancor fortuna che s’intromettessero i tre Cardinali legati del Papa, che seguivano il Re de’ Romani per incoronarlo a Roma poi. Per opera loro, s’arrese la città addì 24 settembre, e non fu punita se non nelle mura ed in danari. Quindi, al solito, il Re posevi un vicario, che altri dice essere stato Giberto da Correggio, altri