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Veramente, ella s’incende e arde nelli diletti carnali del padre..... Veramente, contradice all’ordinamento di Dio, adorando l’idolo della sua propria volontade; infino ch’ella avendo spregiato il suo re legittimo, la pazza non si vergogna a pattovire con non suo re ragioni non sue..... Adunque, rompi la dimoranza, alta schiatta d’Isaia..... fuggiranno i Filistei e sarà libero Israele. Allora l’eredità nostra, la quale sanza intervallo piangiamo esserci tolta, incontanente ci sarà restituita. Siccome noi ora ricordandoci che noi siamo di Gierusalem santa in esilio in Babilonia, piangiamo; così allora, cittadini e respiranti in pace ed in allegrezza, le miserie delle confusioni rivolgeremo. - Scritto in Toscana sotto la fonte d’Arno, a dì XVI del mese d’aprile MCCCXI, nell’anno primo del corrimento ad Italia del divino e felicissimo Arrigo"1. A Dante movitor qui di principe straniero contro la propria città, io non saprei scusa che valga. Dogliamoci e passiamo.

Ora poi, essendo le fonti d’Arno vicine a Porciano dei conti Guidi, congettura qui l’Autor del

  1. Witte, Dantis Epis.VI, p.27 e seg.