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che intorno a’ confini di Lombardia, siano intorniate regioni da difendere imperio, non è così al postutto, come noi pensiamo. Perciocchè la gloriosa sigoria de’Romani non si stringe colli termini d’Italia, nè collo spazio d’Europa, in tre parti divisa. E s’ella, la quale ha sofferta forza contradia, contraerà quello ch’ella regge da ogni parte; di ragione non corrotta, aggiungendo l’onde del mare Anfitrito, appena degnerà d’essere cinta colla non util’onda del mare Oceano". E torna quindi agli esempi, e fra gli altri cita le parole di Curio a Cesare per muoverlo a passare il Rubicone; quelle medesime parole in pena delle quali, egli Dante avea posto quel medesimo Curio in inferno1. Poi riprende:"Tu, così vernando come tardando, a Milano dimori, e pensi spegnere per lo tagliamento de’capi la velenosissima idra..... Che, o principe solo del mondo, annunzierai tu aver fatto? Quando avrai piegato il collo della contumace Cremona, non si volgerà la subita rabbia in Brescia o in Pavia? Sì, farà certo. La quale altresì quando sarà stata flagellata, incontanente un’altra rabbia

  1. XVIII, 91-103.