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proprio territorio, o, come dicevasi ancor allora, dal proprio comitato, o contado. Consigliavano molti degli Italiani accorsi, che niun ripatriamento di fuorusciti si facessero prima dell’incoronamento; ma gli oltramontani più imparziali consigliavan l’opposto. E così fece via via il buon Tedesco, il quale s’era prefissi e incominciò subito per ogni dove due provvedimenti: far rientrare i fuorusciti d’ogni parte, e metter vicarii imperiali in ogni città. Antico era questo tentativo di metter vicarii imperiali, od anche regii, nelle città; e l’avea fatto massimamente Carlo di Napoli al tempo della gran potenza Angioina, prendendo la signoria delle città, ed esercitandola poi per tali magistrati senza podestà, o con podestà sottoposti. Ma i vicarii imperiali erano diversi in ciò, che l’imperadore avendo diritto d’imperio, non avea bisogno che gli si desse signoria. Quindi questi vicarii imperiali erano più e meno che quelli regii; più in diritto, come si vede, meno in fatto; perchè esercitavano non un’autorità nuova e data volontariamente, ma solo quella vecchia e diminuita dell’imperio. Quindi è, che questa novità la quale potè