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egli allora attribuiva il signoreggiare dell’invisa parte contraria. Ei pone, bensì, Rodolfo nella valle dei re in Purgatorio, ma così additandolo:
Colui che più sied'alto, ed ha sembianti
D'aver negletto ciò che far dovea,
E che non muove bocca agli altrui canti,
Ridolfo Imperator fu, che potea
Sanar le piaghe ch'hanno Italia morta,
Sì che tardi per altri si ricrea.
Ma ciò è un nulla, rispetto a quello che avea detto un Canto prima, di lui insieme e d’Alberto; e si vede che quando ciò scriveva, egli era fresco della morte dell’ultimo, e sperava nel successore. Dante, imprecator di tante città nell’inferno, si fa qui imprecator di tutta Italia. E prima, troppo giustamente le rimprovera le divisioni; ma poi appone queste al non esservi discesi i due imperatori: il che quanto sia vero, ne giudichi ognuno dalla storia di quelle divisioni, e dopo, fino alla distruzione dell’imperio. Ad ogni modo, Dante e Virgilio incontrano nel Purgatorio Sordello, il trovator mantovano; e Virgilio richiesto di sua patria, appena incomincia a dir Mantova, che Sordello, senza