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anni 1265-1284 | 51 |
o popolo grasso, come dicevasi, s’erano sì ordinati in arti, e sotto i priori di ciascuna di esse; ma non aveano capi, non credenza universale popolare, e così non aveano fatto stato nello stato. Ma nel 1282 sollevatosi contra i XIV signori, diedero il governo stesso ai propri priori, che d’allora in poi si chiamarono e furono essi signori. Così si compiè in Firenze la rivoluzione popolare già da gran tempo non solo compiuta, ma corrotta in tirannia in molte altre città d’Italia. E Firenze seppe guardarsi poi da questo secondo e peggior progresso, e ritenne tal governo Guelfo popolano con poche variazioni durante tutto il tempo della vita di Dante, ed anche molto poi. Quindi, a malgrado de’ duri e talor giusti rimbrotti, che le vedremo fatti dall’irato poeta; se compariamo Firenze alle altre città, noi la potremo dire o più savia, o meno stolta, o almeno più avventurata, e comparativamente tranquilla. E da tal saviezza o tranquillità maggiore vennero il commercio, le arti, le lettere meglio cresciute in lei, che nelle altre.