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50 | capo secondo |
73Se mala signoria, che sempre accuora
Li popoli soggetti, non avesse
Mosso Palermo a gridar: Mora, mora,
Par. viii.
chi sa, era il tempo allora più che niun altro mai da riunire Italia sotto un principe o almeno una parte, l’antica popolare e nazionale de’ Guelfi. Ma distratti d’allora in poi gli Angioini dalla lunga guerra, che fecero per riaver Sicilia, non poterono altrimenti estendere lor signoria, né accrescere i Guelfi nella Penisola. E di nuovo ed al solito, andarono le due parti equilibrandosi ed avvicendandosi qua e là.
Non tuttavia in Firenze; che riammise sì gli esuli Ghibellini nel 1273 per pacierìa di papa Gregorio X, ma li ricacciò nel 1275. E li riammise pur nel 1279; ed anzi diè loro parte nel governo dopo cessata la signoria e vicaria di Re Carlo: ma non dando loro se non sei di quattordici posti de’ Signori istituiti, lasciava a’ Guelfi la maggiorità, che è tutto in ogni sorta di governo deliberativo. Nè durò guari siffatto ordinamento. Fino a quel tempo il popolo di Firenze, i non nobili, gli artieri,