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portano stracciate le proprie membra; fra cui Maometto, che predice la fine di fra Dolcino eresiarca novarese succeduta nel 1307, che è la più avanzata memoria dell’Inferno; e poi Alì, poi Pier da Medicina che fa altre predizioni italiane, e Curione che consigliò a Cesare di passare il Rubicone; e Mosca Lamberti, quel che disse cosa fatta capo ha, nella deliberazione contro il Buondelmonte; e Bertram del Bornio, che fece ribellare un principe inglese contro il padre; e finalmente Geri del Bello, il consanguineo o consorto non vendicato di Dante1 - e 10° degli alchimisti (dannati così con dottrina superiore all’età) , de’ falsarii, de’ falsi monetatori e de’ mentitori puniti con ogni sorta di malattie; fra cui un Aretino innominato, che s’era vantato di volare, e Capocchio sanese, e Gianni Schicchi fiorentino,
- ↑ Canti XXVIII, XXIX. Quantunque io fugga anche più che l’altre note filologiche, non mi pare da lasciar questa. Dice Maometto a Dante: Ma in chi se’ che ’n su lo scoglio muse, Forse per indugiar d’ire alla pena (XXVIII, 43, 44); dove musare è evidentemente muser francese, star a bada, star a guardare; che nol trovo nè commenti nè in Monti. Biagioli lo tra da s’amuser, che è affine, ma diverso.